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I RAGNI ZINGARI di Nicola Lombardi – Recensione

By on 9 Settembre 2020 0 365 Views

I ragni zingari di Nicola Lombardi (Edizioni XII, 2010)

“Non li vedevi, però sapevi che c’erano, sapevi che ti stavano girando attorno”

8 Settembre 1943. Badoglio annuncia l’armistizio. Michele torna a casa dal fronte albanese, con una tempia ferita e la morte nell’anima, solo per trovarsi a fronteggiare un’altra tragedia: il fratellino Marco è sparito. La madre disperata non ha sue notizie da 3 giorni, mentre la sorella quattordicenne sembra celare un segreto. Ma c’è qualcos’altro che comincia a turbarlo, qualcosa che striscia e zampetta fra le ombre a margini del campo visivo: sono forse i ragni zingari, quelli della storia che gli raccontava il nonno? Esistono davvero? Lo zio Berto sembra ormai convinto della loro presenza e ora anche Michele comincia a crederci.

Nicola Lombardi, autore


I RAGNI ZINGARI è un romanzo breve dell’autore Nicola Lombardi, veterano dell’ambiente horror italiano.
Dall’orrore di una nazione in guerra, che fa da grigio sfondo alla vicenda, a quello più intimo che si consuma fra le pareti di casa. Michele, con ancora il cuore stretto nella morsa del terrore per l’esperienza da soldato, si trova ad affrontare una nuova disperata battaglia, questa volta contro il silenzio dei suoi familiari e della polizia, cercando di farsi largo nella nebbiosa cortina di non-detto che avvolge ogni cosa, mentre la tensione aumenta nella spasmodica attesa di un attacco tedesco
Sotto questa cappa di tristezza ed ansia che diventa via via più asfissiante, Michele cede alle lusinghe dell’irrealtà ed ai suoi occhi la leggenda dei ragni zingari si fa sempre più concreta.
I ragni zingari non appartengo a questo mondo, escono dagli specchi e sono presagio di sventure. È difficile vederli quando vagano nella nostra realtà, ma li si può percepire, ombre rapide ai margini del campo visivo che spariscono prima di poterle focalizzare. L’affascinante idea di specchi e riflessi è sottolineata proprio dalla frase “i ragni zingari”, che è di fatto un palindromo.


La minaccia incombente dell’arrivo dei militari tedeschi si mescola con la paura di un orrore sovrannaturale che sembra infestare casa e brulicare negli angoli bui, e per Michele non esiste un solo luogo sicuro al mondo, non uno spiraglio di luce a dargli speranza.
I ragni zingari è un romanzo metaforico e ambiguo, una vicenda inquietante ed intrigante che intreccia dramma storico a fiaba nera. Una riuscitissima commistione di generi con trovate originali è un’ottima costruzione delle atmosfere che lascia un senso di ineluttabilità e sgomento anche a lettura finita.

Link al post originale: I ragni zingari su Horror Dipendenza

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