- Home
- Libri
- Recensioni libri
- BRIGITTE di Stefano Fantelli – Recensione
BRIGITTE di Stefano Fantelli – Recensione
Non il solito young adult: parliamo di BRIGITTE, l’ultima fatica di Stefano “El Brujo” Fantelli edito da Edizioni Npe, con prefazione di Moreno Burattini.
Brigitte è una ragazza di 17 anni come tante, ha il sogno di diventare disegnatrice di fumetti e deve fare i conti con tutti i problemi che si hanno a questa età: la scuola, i genitori, i primi amori. Come se la vita da adolescente non fosse già abbastanza dura, Brigitte deve affrontare un’ulteriore difficoltà: è morta, e nessuno deve scoprirlo.
-Sei solo uno zombie.
-Preferisco essere chiamata “diversamente viva”
Cosa c’è di peggio che essere adolescenti? Essere adolescenti per sempre.
Brigitte è il primo young adult horror della NPE, una lettura leggera e divertente che riserva però qualche piacevole sorpresa per noi fan dell’horror. Il tema dello zombie viene tratto in maniera inconsueta: non sono gli zombie goffi e barcollanti di Romero, né gli infetti rabbiosi ed inarrestabili di 28 Giorni Dopo; si parla infatti di una mutazione genetica, un “dono” che permette a Brigitte di proseguire la sua esistenza in maniera più o meno normale anche dopo la sua morte.
Certo, adattarsi alla sua nuova non-vita non è semplice, dovendo fare i conti con dita che si staccano ed il terrore costante di imputridire. Ma mangiando una sufficiente quantità di carne cruda Brigitte impedisce al suo corpo di cadere letteralmente a pezzi e riesce a rimanere la persona di sempre.
Ci sono tante trovate originali ed ogni personaggio lascia il segno, da Mussu, la sacerdotessa mambo esperta di vudù, a Franz, la prima cotta di Brigitte, che nasconde inconsapevolmente un enorme segreto, Angelika e la sua ossessione per l’eterna giovinezza, i bizzarri artisti zombie del circo grandguignolesco itinerante…
Brigitte, con la ciocca di capelli blu continuamente davanti agli occhi, è adorabile anche coperta di sangue mentre sbrana cadaveri di animali, un personaggio a cui ci si affeziona dopo le prime due pagine. Una zombie moderna che nasconde la cuciture della carne rattoppata sotto i braccialetti e il pallore da cadavere sotto chili di fondotinta, sperando che Franz non si accorga del suo recente decesso.
Sono tante le citazioni: serie tv, fumetti, videogiochi, musica e ovviamente il mondo del cinema, da personaggi classici come Frankenstein o Van Helsing agli horror degli anni ’80/’90 come The Borrower o Wolf – La belva è fuori.
Brigitte è una lettura piacevole e scorrevole dove momenti di tenerezza si alternano a scene macabre e sanguinose, sempre sottolineate da uno humor nerissimo. Un’interessante variazione sul tema “morto vivente” che fonde bene horror, ironia e romanticismo, un bizzarro romanzo di crescita condito con frattaglie e teste mozzate.
Per l’acquisto: Brigitte
Link al post originale: Recensione Brigitte su Horror Dipendenza