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Microwave Massacre (1983) – Recensione

By on 8 Giugno 2022 0 614 Views

Arriva in Italia in DVD Microwave Massacre, delirante film cannibalico divenuto negli USA un b-movie di culto, uscito con la collana “HORRIBLE TAPES” e distribuito da Spaghetti Horror e Home Movies.

Trama

Donald è un operaio di mezza età insofferente alla petulante moglie che lo costringe a mangiare i piatti gourmet che prepara. Arrivato al limite della sopportazione, durante un acceso litigio, Donald uccide la donne e la mette in microonde. Dopo aver addentato per errore un pezzo del suo cadavere scoprirà le delizie della carne umana: cambia completamente vita e passerà le giornate a caccia di belle donne da portare prima a letto e poi in tavola.

Recensione

Microwave Massacre è la commedia nera diretta da Wayne Berwick nel 1984, un prodotto povero ma senza dubbio divertente vista la natura assolutamente demenziale delle gag che propone insieme ai suoi dialoghi nonsense e di cattivo gusto.

Pur trattandosi di un prodotto girato negli anni ’80, sembra un film del decennio precedente, sia per l’aspetto dei personaggi che per il mood generale, la tipica black comedy anni ’70 grottesca e scorretta.

A discapito di quanto promesso dalla macabra copertina, Microwave Massacre potrebbe non appagare chi si approccia alla pellicola sperando nello splatter, il sangue è misero e gli effetti gore volutamente fintissimi e pacchiani, tanto da ricordare i pezzi di manichini utilizzati da H. G. Lewis 20 anni prima.

Il film non punta infatti su quello, ma piuttosto su sketch tragicomici, sequenze slapstick degne di un cartone animato (dalla mimica esasperata dei personaggi a granchi giganti di plastica dentro ai panini) e su scambi di battute assolutamente sopra le righe, con trashissimi doppi sensi come “Eating woman” e “I’m so hungry, I could eat a whore!” (Ho talmente tanta fame che mangerei una puttana!).

Se si lesina sul gore, non lo si fa coi nudi femminili. Avvenenti e disinibite fanciulle popolano la pellicola dall’inizio alla fine, dando vita a momenti sexy assolutamente insensati, spesso di stampo vagamente sessista. Non mancano infatti sequenze comiche relative a molestie (o stupri… che diavolo sta succedendo nella scena d’apertura?), cosa assolutamente impensabile ai giorni nostri, che conferiscono al delirio un sapore vagamente scorretto che ci strappa una risata in più. E non viene certo data una connotazione positiva ai personaggi femminili che si dividono in due categorie: o rompiscatole o puttane.

Jackie Vernon, che interpreta il protagonista Donald, è fin troppo bravo in mezzo a un cast per lo più amatoriale.

In pochi sanno che il film vanta un cameo piuttosto interessante: il barbone che frugando nei bidoni della spazzatura trova un braccio mozzato e lo usa per grattarsi l’inguine è infatti Robert A. Burns, noto per essere il direttore artistico di film come Texas Chainsaw Massacre, Le colline hanno gli occhi e Re-animator.

Nel complesso Microwave Massacre è un prodotto scalcinato, distribuito in passato come “Il peggior film horror mai fatto”, che diverte per l’assurdità della storia e dei suoi personaggi. L’inquadratura finale è il definitivo tocco di trash, mentre è da segnalare la genialità inaspettata dei titoli di coda, costruiti come un menu (“in ordine di consumazione”), dove gli attori sono presentatati come “L’Antipasto”, “Il Dessert”, “La Specialità della casa”, ecc.. mentre il protagonista è ovviamente lo “Chef”.

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