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Coraline di Neil Gaiman – Recensione del romanzo

By on 22 Marzo 2022 0 1206 Views

Coraline è il piccolo gioiello dark di Neil Gaiman, un romanzo sorprendente ed inquietante che unisce le suggestioni di una fiaba oscura a un’interessante metafora della crescita e del conflitto generazionale.

Coraline di Neil Gaiman

Trama

La protagonista è Coraline, una bambina molto matura per la sua età e dotata di grande immaginazione, ma tanto sola. I suoi genitori non la capiscono e spesso la ignorano, e la piccola, la cui esuberante fantasia galoppa a briglia sciolta, si inventa tanti piccoli giochi ed esplorazioni per passare il tempo. Nella casa in cui si è appena trasferita trova una porta misteriosa che dà su un muro di mattoni. Una sera però, aprendo la porta, scopre che il muro è scomparso e al suo posto c’è un corridoio buio. Coraline, armandosi di coraggio, decide di esplorare il passaggio finendo in una casa che sembra identica alla sua. Non solo, trova anche una bizzarra copia di sua madre, “L’Altra Madre“, che assomiglia alla sua vera mamma, con una sola differenza evidente: un paio di bottoni neri al posto degli occhi. L’Altra Madre, inizialmente cordiale, cerca di convincere Coraline ad abbandonare il suo vero mondo per stare con lei ma, di fronte alla resistenza della bambina, rapisce i suoi genitori, quelli reali, e Coraline sarà costretta a tornare nell’altro mondo per ritrovare i suoi genitori e liberare le anime che la malvagia donna tiene prigioniere.

“Io non voglio tutto ciò che desidero. Non lo vuole nessuno. Non veramente. Che divertimento sarebbe, se potessi avere tutto ciò che desidero, senza problemi? Non avrebbe nessun valore. E poi che succederebbe?”

Analisi del romanzo

A metà fra Alice nel paese delle meraviglie e un racconto dei fratelli Grimm, Coraline è una storia di crescita dalle forti tinte horror. Come in Hansel e Gretel, dove i bambini vengono attirati dalla strega con dolciumi e caramelle, l’Altra Madre cerca di irretire Coraline con la prospettiva di una vita migliore, un mondo dove i suoi genitori sono più amorevoli, i giocattoli più belli, il cibo più buono.

Non è chiara la mostruosa natura dell’Altra Madre, sappiamo solo che è affamata e subdola nei suoi tranelli, il mondo da lei creato è come la ragnatela tessuta dal ragno, le sue prede ci finiscono incastrate e non riescono più ad uscire.

La genialità dell’autore sta nel riuscire a dare all’ambiente dall’altra parte della porta un aspetto sfumato con la molle consistenza di un incubo, un incredibile ed inquietante mondo capovolto, all’apparenza simile a quello da cui proviene Coraline, ma molto diverso se ci si sofferma ad osservare i dettagli. Uno spazio surreale che sembra dilatarsi e comprimersi con minacciosi intenti, abitato dalle grottesche parodie di persone reali. A differenza della casa di Coraline, ricreata con precisione, la realtà si fa via via più rarefatta ai margini dell’altro mondo, dove gli alberi sono solo “idee” di alberi e tutto è avvolto nella nebbia. L’altra madre ha modellato il mondo su una percezione idealizzata e inevitabilmente distorta della realtà, che comincerà a crollare di fronte al rifiuto della bambina.

Coraline dovrà confrontarsi coi mostri usando tutta la sua intelligenza e le “armi” che i suoi amici le hanno donato, arricchendola di strumenti indispensabili per la riuscita della sua missione. Se inizialmente finisce nell’altro mondo per caso, nell’ultimo viaggio è invece consapevole dell’orrore che l’aspetta, e Coraline, cresciuta e decisa, trova il coraggio per affrontarlo. Scoprirà che i mostri fanno paura, ma non possono realmente farle del male, e raggiunta questa consapevolezza svuota l’altro mondo del suo potere.

Imparerà inoltre che i suoi desideri hanno un lato oscuro, e riuscirà ad accettare i lati negativi delle persone che la circondano, come i suoi genitori, che non sono perfetti perché nessuno lo è nel mondo reale, ed è giusto così. Rifiuta di farsi cucire i bottoni sugli occhi perché è pronta a vedere anche ciò che non le piace: le persone ed i rapporti sono fatti di luci e ombre ed è proprio questo che li rende autentici.

Coraline è una storia profondamente metaforica che indaga il difficile percorso di cambiamento che porta dall’infanzia all’età adulta, sviscerando il conflittuale rapporto madre-figlia e l’importanza dell’amicizia per uscire dai momenti più bui.

La vicenda può anche essere interpretata come un sogno della bambina, appisolata sulla vecchia poltrona nella stanza della porta misteriosa, cosa che spiegherebbe l’aspetto “vago” e bidimensionale di certi ambienti, come l’ultimo piano della casa, visto di sfuggita dalla soglia, o il mondo al di là del proprio giardino, spazi che il suo subconscio non è stato in grado di elaborare con precisione perché di fatto sconosciuti.

Il grande potere di un libro come Coraline è riuscire ad infondere in una storia così lineare, a portata di bambino, chiavi di lettura non scontate. In qualunque maniera venga recepito si tratta di una perla della letteratura moderna, una storia sinistra ma mai realmente spaventosa, fiabesca ma non stucchevole, un libro adatto sia ai più piccoli che agli adulti, che non smette mai di sorprendere e inquietare col suo fanciullesco fascino oscuro.

QUI la recensione dell’adattamento a fumetti edito da NPE.

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