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Recensione di Winnie The Pooh: Sangue e Miele 2

By on 31 Luglio 2024 0 368 Views

Recensione di Winnie The Pooh: Sangue e Miele 2

Recensione di Winnie The Pooh: Sangue e Miele 2

Edizione Midnight Factory

È uscito sul mercato Home Video Winnie The Pooh: Sangue e Miele 2, distribuito da Midnight Factory in DVD Limited e in edizione Steelbook 4K Ultra HD + Blu-ray

Negli extra del Blu-ray:

  • Making of
  • La colonna sonora
  • Poohniverse
  • Sul set con TheCritizMan
  • Scene eliminate
  • Interviste al cast
  • Le audizioni del cast
  • Intervista a Scott Chambers
  • Dietro le quinte
  • Trailer inglese (anche su Blu-ray UHD)
  • Trailer italiano (anche su Blu-ray UHD)
  • Galleria fotografica

Recensione di Winnie The Pooh: Sangue e Miele 2

Recensione di Winnie The Pooh: Sangue e Miele 2
Recensione di Winnie The Pooh: Sangue e Miele 2

Recensione di Winnie The Pooh: Sangue e Miele 2

Nel corso degli anni la Disney è riuscita ad estendere il copyright dei suoi personaggi, inizialmente previsto di 56 anni e poi di 75. Nel 1998, con un pressante lavoro di lobbyng, il colosso Disney riesce a a far approvare al congresso degli Stati Uniti il criticato “Mickey Mouse Act“, modifica legislativa che porta lo valenza del copyright a ben 95 anni.
Quasi un secolo è finalmente trascorso e, nonostante gli spasmodici tentativi della Disney per impedirlo, molte opere storiche stanno diventando di dominio pubblico.
Nel gennaio del 2022 sono ufficialmente scaduti i diritti d’autore su Winnie The Pooh: il dolce orsetto amante del miele ed i suoi amici (tranne Tigro, sotto copyright per altre due anni) possono quindi essere legalmente riutilizzati e riproposti senza permesso o costo.
E indovinate chi sta in pole position attendendo con pazienza lo scadere dei diritti? Esatto, il mercato del b-movie, in particolare del b-movie horror.

Un Pooh inedito

Nel maggio del 2022 viene annunciato a tempo di record Winnie The Pooh: Sangue e Miele, goliardica rivisitazione horror del classico di Alan Alexander Milne, un horror slasher dove il villain è niente meno che l’orsetto Winnie, una sorta di Jason Voorhees in giallo che se ne va in giro ad uccidere ragazzi e ragazze impegnati a far festa.

Winnie The Pooh – Blood and Honey è chiaramente un film consapevolmente povero e raffazzonato, una pellicola usa e getta destinata al mercato VOD, girata in una settimana con un budget di 20mila sterline.
Scott Chambers, il coproduttore, aveva lavorato a 42 progetti quell’anno e Winnie the Pooh era uno dei tanti che sarebbe finito in pasto a Prime Video, un film che puntava tutto su un titolo click bait ma con ben poca sostanza. Contro ogni previsione, Chambers ed il resto della crew si rendono conto che la notizia del loro film fosse andata virale e capiscono la portata globale che sta avendo il loro progetto scalcinato.

Recensione di Winnie The Pooh: Sangue e Miele 2

L’atteso sequel: Winnie The Pooh: Sangue e Miele 2

All’uscita del film, nel 2023, il guadagno è enorme (quasi 8 milioni di dollari) ma le recensioni ovviamente non sono molto positive. “Non è questo il film che avremmo fatto se avessimo saputo fin da subito il successo che avrebbe avuto”, ammette lo stesso Chambers.

Forti degli incassi del film precedente, si mettono subito al lavoro sul sequel, Winnie The Pooh: Sangue E Miele 2, diretto da Rhys Frake-Waterfield, già regista del primo film e conosciuto per b-movie come Curse of Jack Frost, Easter Bunny Massacre e Dinosaur Hotel.

La storia è incentrata su Christopher Robin che scopriamo aver rivelato al mondo l’esistenza delle creature del Bosco dei 100 Acri. In molti non credono alle sue parole e pensano invece che sia proprio lui il killer che mesi prima ha mietuto numerose vittime. Winnie The Pooh e la sua feroce banda esistono davvero però, e sono stanchi di vivere nell’ombra…

Recensione di Winnie The Pooh: Sangue e Miele 2

Miglioramenti tecnici

Fin dalle primissime scene si nota immediatamente una maggiore cura nella fotografia, nella costruzione dei set e movimenti di macchina un minimo più ricercati, è chiaro quindi fin da subito che ci sono la volontà ma anche i mezzi per fare un lavoro migliore rispetto al primo film.

Vediamo inoltre un gradito upgrade dei mostri che son stati tutti riprogettati da zero. Fra le molte debolezze del film precedente c’era senz’altro il design di Pimpi e Pooh, resi con maschere di gomma fin troppe grezze che mettevano a repentaglio la sospensione dell’incredulità: difficile convincersi che fossero creature antropomorfe dal momento che si trattava chiaramente di persone con indosso maschere fintissime dii Halloween. Talmente finte che le bocche rimanevano sempre immobili e gli occhi degli attori nemmeno si vedevano attraverso i buchi bui, dando davvero l’impressione di stare guardando killer mascherati, non volti animali. Per non parlare delle ridicole “zampe” di Pooh, dei basici guanti gialli da cucina.
In Winnie The Pooh – Blood and Honey 2 c’è invece un buon lavoro di prosthetics make up e finalmente i villains hanno un aspetto più credibile. Certo, Pooh continua in molte inquadrature a sembrare piuttosto finto (la testa gialla e glabra non aiuta il realismo), è però decisamente più convincente il trucco Pimpy, forse il migliore fra tutti, e quelli di Uffa (il gufo) e Tigro.
Uffa e Tigro sono le new entry di questo sequel, per un totale di quattro mostri animaleschi. Era stato valutato l’inserimento di qualche ulteriore personaggio ma il budget non sarebbe bastato.

Fiumi di sangue e miele

The Prosthetics Studio (società con sede nel Regno Unito) si è occupata non solo dei make-up ma anche di tutti gli effetti pratici, che sono numerosi e che non lasceranno delusi gli amanti del gore e dello splatter. Se nel primo film gli omicidi erano per lo più fuori campo, e squalliducci quando mostrati, in questo sequel possiamo gustarci un bel carosello di violenza selvaggia: arti mozzati, decapitazioni, gente sfigurati ad artigliate, facce spappolate a pugni e così via.
Il body count è talmente elevato che diverse scene d’omicidio sono state tagliate (potete vederle negli extra dell’edizione DVD e Blu-ray): la sequenza del tizio ucciso con un dildo gigante piantato in gola meritava di rimanere nel cut definitivo.

Winnie The Pooh, gigante silenzioso e inarrestabile, ricorda villain come Michael o Jason; al contrario Tigro, personaggio più frizzate che uccide sfottendo le vittime, fa pensare a Freddy Krueger. Anche le altre creature hanno tratti vagamenti familiari per un amante dello slasher: Pimpi, quello del look più “folk”, potrebbe omaggiare Leatherface, mentre Uffa spicca il volo come farebbe Jeepers Creepers.

Un nuovo inizio

Oltre al re-design dei mostri c’è anche il recasting di Christopher Robin, interpretato dallo stesso produttore Scott Chambers. In questo nuovo film si indaga l’infanzia di Christopher e si scopriranno le origine delle creature che abitano il Bocco dei 100 Acri. Se nel film originario l’esistenza di esseri così grotteschi era da prendere come dato di fatto, nel sequel si giustificata la loro presenza nel Bosco dei 100 Acri attraverso una vicenda dal sapore inaspettatamente perverso.

Con un budget nettamente superiore al film precedente, 250mila sterline, i produttori hanno voluto ricominciare da capo facendo le cose “fatte bene”, o comunque meglio di quanto avessero fatto all’inizio. Nell’universo narrativo di Winnie The Pooh – Blood and Honey 2, il primo Winnie The Pooh – Blood and Honey è un film basato sulle dichiarazioni di Christopher Robin. Il fatto di porre Winnie The Pooh come “film nel film” è un modo per prendere le distanze dal prodotto e per confermare che ORA stanno invece facendo sul serio.

Why so serious?

Winnie The Pooh – Blood and Honey 2 non è certo un film esente da difetti. Il budget, per quanto superiore al precedente, è comunque basso in relazione ai prodotti internazionali e i limiti della pellicola si vedono.
Si avvertono inoltre cali di ritmo dovuti ad una scrittura un po’ troppo appesantita da spiegoni, dialoghi spesso troppo lunghi e da un eccessivo apporto “drammatico” per un film di questo tenore.
Il fatto di prendersi così sul serio è un grosso difetto, già avvertito nel primo film dove il problema era accentuato anche dalla drammatica assenza di splatter.
In Winnie The Pooh – Blood and Honey 2 quanto meno il sangue c’è, e pure tanto, ma un mood più leggero avrebbe forse giovato, qualcosa di ironico stile Thanksgiving o di apertamente tamarro come Silent Night remake.

The Twisted Childhood Universe

L’edizione Midnight Factory contiene numerosi extra fra making of, scene eliminate, interviste, audizioni, trailer e interessanti anticipazioni sul “Poohniverse“.
Da quanto dichiarato dal produttore, Winnie The Pooh – Blood and Honey 2 apre un nuovo universo narrativo, il cosiddetto The Twisted Childhood Universe, in cui troveranno spazio diversi personaggi classici rivisitati in chiave horror. Fra i prossimi titoli sono stati annunciati, oltre al terzo capitolo di Pooh, anche Bambi: The Reckoning, Peter Pan’s Neverland Nightmare, Pinocchio: Unstrung e Poohniverse: Monsters Assemble, una sorta di Avengers ma con i mostri.

Recensione di Winnie The Pooh: Sangue e Miele 2: Conclusioni

Nel complesso si tratta di un film comunque divertente, decisamente più d’intrattenimento del primo capitolo, un titolo con cui passarsi una serata e una visione senza dubbio apprezzabile per un amante dello slasher classico e sanguinoso.
Oh rabbia!

Per l’acquisto:

DVD Limited

Steelbook 4K + Blu-ray

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