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Recensione di Peter Pan – Incubo nell’Isola Che Non C’è

By on 18 Giugno 2025 0 9 Views

Recensione di Peter Pan – Incubo nell’Isola Che Non C’è, uscito in Italia grazie a Midnight Factory.

Edizione Midnight Factory

È uscito sul mercato Home Video Peter Pan – Incubo nell’Isola Che Non C’è, distribuito da Midnight Factory in DVD e in edizione ultra limited Steelbook 4K Ultra HD + Blu-ray.

Contenuti Extra:

  • Making of
  • Intervista a Martin Portlock (Peter Pan)
  • Intervista a Kierston Wareing (Roxy)
  • Intervista a Shaune Harrison e Paula Anne Booker – Harrison (Makeup & Effetti Speciali)
  • Scene tagliate
  • Audizioni
  • Dietro le quinte
  • Galleria fotografica

Specifiche Tecniche:

  • Numero Dischi: 2
  • Durata: 90 minuti (Extra esclusi)
  • Formato Video: Blu-ray UHD: Dolby Vision HDR10 2160p @23,976fps 2.39; Blu-ray: 1080p @23,976fps 2.39
  • Formato Audio: Italiano 5.1 DTS-HD Master Audio, Inglese 5.1 DTS-HD Master Audio, Tedesco 5.1 DTS-HD Master Audio
  • Lingue: Italiano, Inglese, Tedesco
  • Sottotitoli: Italiano, Tedesco

Trama

Il fratellino di Wendy è stato rapito da Peter Pan, individuo pericoloso e già noto alle autorità per il rapimento e l’omicidio di minori. Dietro la maschera del “ragazzo che non voleva crescere” si nasconde un uomo disturbato, che sottrae bambini alle loro famiglie per portarli “sull’Isola Che Non C’è”. Ma Wendy non ha intenzione di restare a guardare: è decisa a riportare a casa il fratello Michael, anche a costo di affrontare l’incubo in cui Peter ha trasformato la favola.

Recensione

Twisted Childhood Universe

Sono passati due anni dall’uscita di Winnie The Pooh – Sangue e Miele e l’insolito progetto imbastito da Rhys Frake-Waterfield, il cosiddetto “Twisted Childhood Universe“, prosegue nella sua corsa selvaggia.
Questo universo condiviso, che rilegge le icone dell’infanzia in chiave horror-splatter, si sta arricchendo di capitoli sempre più curiosi: in attesa dell’uscita di Bambi: The Reckoning (prevista per luglio 2025), ci gustiamo il terzo capitolo della saga, giunto in Italia grazie a Midnight Factory col titolo Peter Pan – Incubo nell’Isola Che Non C’è.

Il film, prevedibilmente, si incentra su una versione oscura di Peter Pan, ma meno prevedibilmente prende una direzione molto diversa rispetto ai film usciti in precedenza.

Se Winnie-the-Pooh: Blood and Honey era un b-movie scalcinato e trash, e il suo seguito puntava su un tono volutamente esagerato e ironico, Peter Pan – Incubo nell’Isola Che Non C’è sceglie invece un approccio più serio e realistico.

Certo, il tocco grottesco è sempre presente, ma dosato in maniera tale da non cadere nel ridicolo (volontario o involontario).

Polvere di fata in vena

Non ci sono quindi creature strampalate o risvolti sovrannaturali: Peter Pan è un tossico repellente che si devasta con la “polvere di fata”, droga che gli permette, nei suoi deliri, di volare e di parlare con la propria ombra.

Ad accompagnarlo c’è una provatissima Trilly, figura transgender rapita da bambina e cresciuta nel tugurio di Peter, che l’ha manipolata al punto da spezzarne l’identità, rendendola succube e complice della sua pazzia.

La prima cosa che salta all’occhio di questo film è la sporcizia che trasuda da personaggi e ambienti. Le scenografie sono curate con attenzione per rendere la tana di Peter antro del degrado, ma anche per comunicare l’idea di “fanciullezza spezzata”, alternando siringhe e sporcizia a disegni infantili sulle pareti.

Il lavoro di caratterizzazione dei personaggi è poi senz’altro apprezzabile: sia Peter che Trilly appaiono come reietti consumati dalla droga (Peter anche sfigurato da un apprezzabile trucco prostetico), con abiti luridi, volti scavati, braccia segnate dai buchi delle siringhe. Sembrano sporchi, ripugnanti, invecchiati prima del tempo, creature che si nascondono nel buio, dimenticate da tutti e sopravvissute a un mondo che non ha mai avuto pietà.

E in quest’ottica i due, per quanto “cattivi”, mettono quasi tristezza: sono entrambi outsider, piegati da una vita di abusi e violenza, che cercano rifugio nel loro folle universo fatato.

Splatter & Gore

Scott Chambers, che ricordiamo in Winnie-the-Pooh: Blood and Honey 2 nel ruolo di protagonista, è regista e co-sceneggiatore, nonché produttore dell’intero The Twisted Childhood Universe.

Nonostante ci fossero le premesse per realizzare un film davvero cattivo e scorretto, la prospettiva di distribuire Peter Pan su larga scala ha probabilmente inciso su alcune scelte narrative e stilistiche, smussando gli angoli più estremi in favore di un prodotto più accessibile ma anche meno incisivo. Quello che ad oggi è ancora un grande tabù (anche nell’horror), ovvero la violenza sui bambini, non viene mai realmente infranto: per quanto sia più esplicito di altri prodotti similari (come Black Phone, totalmente edulcorato), le sequenze in cui muoiono i più piccoli vengono lasciate sistematicamente fuori campo.

Da segnalare però l’ottimo lavoro sul fronte degli FX gore, davvero realistici e d’impatto, in particolare la fantastica scena di scalpo e quella in cui Peter taglia via le braccia a una delle sue vittime, decisamente apprezzabili da noi splatter fan.

Recensione Peter Pan – Incubo nell’Isola Che Non C’è: Conclusioni

Peter Pan – Incubo nell’Isola Che Non C’è è dunque un capitolo sorprendentemente cupo del Twisted Childhood Universe, che rinuncia al tono trash dei predecessori per tentare la via del dramma psicologico contaminato dall’horror.

Non tutto funziona alla perfezione: alcune scelte appaiono frenate e resta la sensazione che si potesse osare di più sul fronte della provocazione.

Nonostante questo è un film che inaspettatamente funziona, visivamente sporco, gradevolmente sanguinoso e con un tocco quasi malinconico, che lascia il segno più per la disperazione e il degrado dei suoi personaggi che per le efferatezze mostrate in scena.

La favola classica di J. M. Barrie diventa un inferno suburbano, dove l’unica magia rimasta è potersi illudere che esista ancora una via di fuga.

Per l’acquisto: DVD 4K + Blu-ray

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