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Unborn di Christian Sartirana – Recensione

By on 30 Novembre 2020 0 563 Views

Unborn è l’ultimo romanzo dell’autore Christian Sartirana, edito da Acheron Books. Dopo la raccolta di racconti Ipnagogica ed il breve slasher-western Queho, si cimenta in una nuova storia horror ambientata fra le nebbie del Piemonte, una vicenda che trae ispirazione dagli orrori Lovecraftiani e dal cinema di Carpenter.

Unborn di Christian Sartirana (Acheron Books, 2020)

“A ogni rintocco aveva come la sensazione che un crepa si allungasse sul guscio della realtà, che tremolava prossimo a rompersi”

Lorenzo è un cacciatore di libri antichi con problemi di alcolismo. La fidanzata l’ha lasciato, è fuggito dalla madre fanatica religiosa e gli affari alla sua libreria non vanno troppo bene. La sua vita si aggira stancamente tra soffitte ammuffite e sbronze solitarie ma le cose sono destinate a cambiare: quando per conto di un cliente si reca nella cittadina fantasma di Robbia trova un’inquietante Bibbia apocrifa collegata agli appunti di un professore scomparso. Preso dalla curiosità decide di indagare sulla vicenda. Cosa si nasconde dietro le pagine criptate della Bibbia? Cosa aveva scoperto il professore? Qual è il segreto di Robbia e del suo campanile? Forze oscure si stanno risvegliando e Lorenzo capisce ben presto di essere al centro di un’antica profezia…

Unborn di Christian Sartirana (Acheron Books, 2020)

Unborn è il primo romanzo lungo dell’esordiente Christian Sartirana; l’autore dimostra una buona capacità nel gestire la storia e l’intreccio nonché un ottimo senso del ritmo; il romanzo infatti scorre rapido senza tempi morti riuscendo a mantenere la presa sull’attenzione del lettore, mentre il mistero si infittisce ed il protagonista cerca di mettere insieme i suoi indizi. Sul finale troviamo momenti orrorifici malsani e di grande impattato, da una versione ripugnante e morbosa della Vergine Maria, a momenti body-horror di cronenberghiana memoria, ad orrori lovecrafitiani.

Se la storia così “cinematografica” funziona (e potrebbe uscirne un’ottima graphic novel), quello che non mi ha convinta è la prosa, che ho percepito a tratti un po’ ingenua e che tradisce forse l’inesperienza di un autore non ancora “rodato”. La lettura non è infatti a mio parere sempre fluida, risulta talvolta ridondante e un po’ spigolosa per la costruzione di certe frasi o per la scelta delle parole, insieme ai dialoghi che ho personalmente trovato gestiti in maniera poco naturale. Si tratta comunque di un primo romanzo; l’autore ha buone intuizioni e lo spirito giusto e ci sono tutti i presupposti perché possa continuare a migliorarsi anche sul piano stilistico.

Trovate Unborn ed altre storie di orrore italiano sul sito di Acheron Books: PER L’ACQUISTO

Link al post originale: Unborn su Horror Dipendenza

Acheron Books, editore
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