
Trauma e psicosi: Recensione di Abisso
Recensione di Abisso, il nuovo volume di storie brevi edito da Edizioni BD e firmate da JiokE, pseudonimo dell’artista Giovanni Dell’Oro, ormai noto al pubblico per lo stile peculiare e le tematiche ricorrenti che toccano trauma, follia e ordinario orrore domestico.

Trama
Considerato il seguito spirituale di Pazzia, Abisso è una nuova raccolta di storie brevi disturbanti e horror che ci catapultano in un mondo di in un mondo di alienazione, ossessioni e malattia mentale.
Recensione di Abisso
Horror sul web
Non è difficile capire come mai i fumetti di JiokE siano virali sui social network. L’autore imbastisce piccole storie, schegge impazzite e affilatissime, che si concludono nel giro di poche tavole e che riescono, nel giro di una manciata di pagine, a colpire nel segno.
Uno stile visivo familiare ma sinistro, capace di attirare l’attenzione di chi vi si imbatte, e una costruzione verticale e rapidissima in grado di tenere in pugno anche l’attenzione del fruitore più distratto, che per un attimo interrompe lo scrolling selvaggio di Instagram o TikTok per arrivare alla fine, scosso ma curioso, con la sensazione di aver sbirciato, per errore, qualcosa di profondamente intimo e sbagliato.
È questo equilibrio tra immediatezza e inquietudine a rendere i fumetti di JiokE così riconoscibili e adatti al formato breve e frammentato della fruizione online.


Traumi su carta
E per quanto riguarda il lettore “classico”?
Il fatto che le storie siano immediate non significa certo che siano superficiali o alla portata di tutti.
JiokE tocca in maniera ricorrente tematiche quali il trauma, l’abuso, la malattia mentale: vittime o carnefici, i protagonisti delle sue storie sono sempre personaggi instabili.
Le storie iniziano solitamente con un ingannevole senso di calma e normalità quotidiana, per poi degenerare in finali cupissimi e disperati. Ogni racconto si conclude con un twist brutale, spesso imprevedibile, in grado di colpire sotto il lato emotivo lasciando talvolta un concreto senso di malessere.
Sicuramente il malessere ed il fastidio sono accentuati nelle storie che trattano tematiche più delicate o veri e propri tabù, dal suicidio e alla pedofilia, dal disturbo alimentare alla violenza domestica, affrontati senza filtri né intenti consolatori.

Stile vincente
I disegni dell’autore sono senz’altro peculiari: dietro un segno all’apparenza “grezzo”, JiokE dimostra grande capacità nel costruire atmosfere pesantissime e nel dare forma visiva al disagio, con composizioni studiate e un uso compulsivo del tratteggio, che contribuisce a dare l’idea “dell’instabilità” dei personaggi.
Con un uso del chiaroscuro quasi bartoniano, proporzioni che potrebbero ricordare un mondo “Disney” e un’espressività dei volti che a tratti richiama l’estetica manga, a primo impatto lo stile di JiokE potrebbe sembrare, come si diceva prima, familiare. È forse anche da questa familiarità che nasce il senso di inquietudine: ogni elemento riconoscibile è piegato e distorto fino a diventare perturbante. In realtà, tutto è filtrato attraverso una lente profondamente personale, vicina alla tradizione del fumetto underground: un tratto che rinuncia alla “bellezza” in favore di una narrazione visiva ruvida e viscerale che tocca dolorosamente nei punti giusti.


Recensione Abisso: Conclusioni
Abisso è un’opera “horror”, ma l’orrore è tragicamente reale in ognuna delle vicende. Non ci sono maledizioni, creature mutanti, entità sovrannaturali. I mostri sono quelli veri, persone comuni, immerse in contesti familiari, scolastici, domestici. Persone che convivono con traumi, impulsi distruttivi o semplicemente con il vuoto che hanno dentro.
JiokE non cerca vie di fuga né giustificazioni: racconta il malessere per quello che è, sta al lettore decidere se calarsi o meno nell’abisso.
Dettagli Prodotto
- Testi/Disegni: JiokE
- Editore: Edizioni BD
- Lingua: Italiano
- Pagine: 208, b/n
Per l’acquisto: Abisso