- Home
- Film
- Recensioni film
- Recensione di Paganini Horror – In Blu-ray con Rustblade

Recensione di Paganini Horror – In Blu-ray con Rustblade
Recensione di Paganini Horror, uscito in Italia grazie a Rustblade in un nuova edizione DVD, per la prima volta in Blu-ray e in un box deluxe Blu-ray + CD audio.

Trama
Una band rock in crisi decide di registrare un nuovo brano all’interno di una villa abbandonata, un tempo appartenuta al leggendario violinista Niccolò Paganini. Il pezzo scelto, misteriosamente recuperato da un ambiguo intermediario, sarebbe stato composto dallo stesso Paganini.
Durante la sessione di registrazione, strane presenze iniziano a manifestarsi e i musicisti rimangano bloccati all’interno della casa, come se una forza oscura li tenesse imprigionati in una dimensione fuori dal tempo e della spazio.
Edizione Rustblade Records
Edizione del 35 anniversario disponibile in DVD, Blu-ray e nell’edizione deluxe (Blu-ray + CD della colonna sonora + Book, postard e spartito).
- Audio: Italiano / Inglese DTS MA – ITA / ENG
- Sottotitoli: Inglese – Subtitles English
- Zona: Free Zone
- Anno: 1989
Contenuti extra (con sottotitoli in inglese):
- Scene tagliate e finale alternativo – Cut Scenes and Alternative Ending
- Intervista a Luigi Cozzi
- Intervista a Vince Tempera
- Intervista a Pietro Genuardi
- Trailer

Recensione
Un film maledetto… Fin dalla produzione
Paganini Horror è la famigerata pellicola sovrannaturale girata da Luigi Cozzi nel 1989 ed entrata di diritto nella storia come uno dei film horror peggiori girati su suolo italiano.
Una fama che lo precede, quella di scult, di film trash, di incidente cinematografico quasi senza precedenti… Ma si tratta davvero di un prodotto così terribile? Andiamo con ordine.
Si parte col dire che Paganini Horror nasce sotto una stella sfortunata, fin dall’inizio flagellato da problemi produttivi e cambi di programma.
Il film doveva inizialmente essere girato in Colombia e raccontare di una casa stregata in cui il tempo oscillava, alterando l’età delle persone. Ma la sceneggiatura non piacque al primo produttore, che abbandonò il progetto, costringendo Cozzi a riscrivere tutto con l’aiuto di Daria Nicolodi.
Quando subentrò il produttore Fabrizio De Angelis, la situazione non migliorò: pochi giorni prima delle riprese impose l’eliminazione di tutte le scene cruente per motivi di budget, obbligando Cozzi a inserire sequenze più fantasiose.

Fantasmi e relatività
L’intrigante idea della casa in cui il tempo scorre diversamente è stata quindi compressa e rielaborata all’interno di un plot più ampio, articolato… e confuso. Si parte da una goffa sequenza di matricidio (con effetti visivi a dir poco risibili), per passare alla vicenda di uno spartito maledetto e alla band che si trova intrappolata nella casa di Paganini. Il fantasma del musicista si palesa per le stanze della villa brandendo una curiosa arma a metà fra un violino e un coltello, e le cose si fanno via via più incomprensibili e surreali.
È chiaro che Cozzi avrebbe voluto girare un prodotto fantascientifico, tanto che in un certo momento viene inquadrata una foto Albert Einstein (appesa random sul muro dalla casa maledetta!), come a dire “Gente, qui si parla di matematica e relatività”, ma il collegamento con quanto visto fino a quel momento non è pervenuto.

Scene assurde e dialoghi deliranti
La narrazione salta di palo in frasca dall’inizio alla fine, e il senso di spaesamento dello spettatore è amplificato da un montaggio confuso e da dialoghi che oscillano tra il puerile e il delirante.
Uno dei momenti più alti dell’intera pellicola è quando la produttrice discografica Silvia, vedendo un cadavere, riconosce sulla sua pelle la presenza di fungo speciale che cresceva solo nel 700 sul legno dei tronchi trasportati nell’Europa del nord per fare i violini… Esperta di funghi e muffe oltre che produttrice discografica, sorprendente.
Il cadavere in questione era quello di una delle ragazze della band, sciolto e sfigurato per cause non meglio chiarite. Se non altro la resa del make-up della vittima è piuttosto efficace e questa scena, insieme ad un altro paio di momenti splatter, è fra le più riuscite della pellicola, nonostante la presenza degli altri personaggi, che rendono il tutto involontariamente comico viste le loro reazioni assolutamente innaturali.

Il trionfo del disastro
Parlando di questo, un altro tasto dolente è la recitazione: ogni singolo attore, Daria Nicolodi compresa, sembra impegnarsi per dare il peggio. Senza contare il doppiaggio, altrettanto disastroso, che aggiunge un ulteriore strato di straniamento e rende impossibile prendere sul serio anche le poche scene che avrebbero potuto funzionare.
È tutto sbagliato dal primo momento fino alla conclusione, un guazzabuglio di idee mal collegate e spesso incredibilmente demenziali (spoiler: stendiamo un velo pietoso sulla sequenza finale in cui Paganini si polverizza al sole lasciando al suolo della cenere a forma di chiave di violino).

Recensione di Paganini Horror: conclusioni
Per rispondere alla domande iniziale, Paganini Horror è davvero un prodotto così terribile? Oggettivamente… sì. Qualsiasi difetto vi possa venire in mente (regia, montaggio, scrittura, recitazione, doppiaggio, eccetera), questo film sicuramente lo possiede, tranne uno: la noia.
È una pellicola talmente delirante e anarchica che diverte (involontariamente) e conquista proprio per il suo essere così sfacciatamente fuori controllo.
L’edizione Rustblade porta questo “so bad it’s good” in alta definizione e con un bel comparto di extra, fra cui la scena tagliata in cui vediamo chi si cela dietro la maschera del Paganini killer…
Un pasticcio esilarante di puro nonsense anni ’80: Paganini Horror è una chicca imperdibile per i collezionisti cinebruttari, per gli amanti del bizzarro e per i nostalgici dell’epoca in cui anche i disastri cinematografici sapevano essere, nel loro piccolo, assolutamente memorabili.
Per l’acquisto: DVD – Blu-ray – Box Deluxe