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Recensione di Abigail – Ora in DVD e Blu-ray con Plaion Pictures
Recensione di Abigail, uscito al cinema il 16 maggio e ora distribuito da Plaion Pictures sul mercato home video italiano in DVD e Blu-ray.
Edizione Plaion Pictures
Abigail è uscito per l’home video in Italia in DVD e Blu-ray grazie a Plaion Pictures.
Contenuti extra:
- Scene eliminate ed estese
- Papere
- Bagno di sangue
- Da cacciatori a prede
- I registi Matt & Tyler
- Trasformazione in una ballerina vampiro
- Commento al film
Specifiche tecniche:
- Numero Dischi: 1
- Durata: 109 minuti (Extra esclusi)
- Formato Video: 1080p Alta Definizione 2.39:1 Widescreen
- Formato Audio: Inglese 7.1 Dolby TrueHD / Italiano, Spagnolo, Tedesco 7.1 Dolby Digital Plus
- Lingue: Italiano, Inglese, Spagnolo, Tedesco
- Sottotitoli: Italiano, Inglese non udenti, Spagnolo, Tedesco
Trama
Una gang di malviventi accetta un incarico che potrebbe svoltare loro la vita: 50 milioni di dollari per rapire una bambina sconosciuta, Abigail, e tenerla sotto controllo per le successive 24 ore. Ma una volta portata la ragazzina nel luogo prestabilito, un’enorme casa isolata, le cose si fanno inquietanti. I membri della gang iniziano a morire e si sospetta che il padre di Abigail sia un pericoloso esponente della malavita.
Recensione di Abigail
Abigail è il nuovo film del duo Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, parte del collettivo cinematografico noto come Radio Silence, che aveva già firmato alcuni apprezzati horror degli ultimi anni come Finché morte non ci separi e i due nuovi capitoli di Scream. Tornati dietro la macchina da presa, confezionano un prodotto che abbraccia nuovamente il mood ironico col quale sono palesemente a loro agio, imbastendo una commedia horror che omaggia una delle figure classiche del cinema dell’orrore, ovvero quella del vampiro.
Abigail è in realtà un’insolita commistione di generi: inizia come un frizzante heist movie, con la scalcinata banda di delinquenti macchiettistici e mal assortiti. Prosegue abbracciando lo stile whodunit alla Agatha Christie (di cui viene apertamente citato il romanzo Dieci piccoli indiani). Solo al minuto 50 vediamo la pellicola deflagrare in una goliardica horror comedy grandguignolesca, quando finalmente Abigail rivela la sua reale natura.
La ballerina vampiro
Una domanda sorge spontanea: qual è il senso della lunga indagine iniziale, se tanto lo spettatore sa fin dall’inizio che è Abigail la responsabile delle morti dentro la casa?
L’intera prima parte del film è infatti costruita sulla ricerca del “colpevole”. C’è chi pensa si tratti del sicario Valdes, braccio destro del padre di Abigail, chi invece accusa altri membri della gang di fare il doppio gioco, in un accavallarsi di sospetti e false piste. Inutili forse, dal momento che il film stesso è stato pubblicizzato come l’horror con la “ballerina vampiro“, e quindi è ovvio fin dal principio a chi siano da attribuirsi gli omicidi.
Un vero peccato che la campagna promozionale sia stata gestita in questa maniera, rovinando di fatto quello che potenzialmente sarebbe stata una rivelazione di notevole impatto. Magari Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett speravano nell’effetto Dal tramonto all’alba, ed è stato forse il distributore a rovinare loro i piani scegliendo una campagna marketing troppo rivelatoria. O magari non era il loro obiettivo l’effetto sorpresa, considerando che il titolo di lavorazione era Dracula’s Daughter.
Grand Guignol
In ogni caso, quando Abigail lascia scivolare la maschera di bambina spaventata, il film entra nel vivo e ha inizio una vera carneficina. Uno a uno, gli strampalati membri del gruppo vengono massacrati dalla ragazzina in scene di combattimento e di morte ben coreografate, rese particolarmente suggestive dal fatto che Abigail uccide con leggiadria a passo di danza, indossando un tutù lordo di sangue. L’emoglobina scorre a fiumi sui set, sparata letteralmente a cannonate sugli attori e sul mobilio. Grande cura per i practical effects e per lo splatter in generale, in numerose scene di violenza sopra le righe fra decapitazioni, sgozzamenti, braccia mozzate e corpi che letteralmente esplodono in geyser di sangue.
I personaggi sono delineati senza troppa profondità, quel tanto che basta per dare alla loro morte un po’ di colore in più. Nel cast spicca la giovanissima Alisha Weir nel ruolo della vampira dodicenne, totalmente calata nella parte e chiaramente molto divertita. La cosa si percepisce dal suo personaggio, che uccide brutalmente le sue prede ma con un’allegria e una leggerezza che rendono il tutto ancora più esilarante. Si gioca con gli stereotipi classici del genere vampiresco, tirando in ballo croci, aglio e paletti di legno che vengono ridicolizzati dalla stessa Abigail (significativa la scena in cui la bambina strappa un crocifisso dal collo di uno dei criminali e lo usa per pugnalarlo ripetutamente).
Recensione di Abigail: conclusioni
Sono diverse le sequenze memorabili, come il momento nauseante della piscina colma di cadaveri putrefatti, ma anche la scena in cui Sammy (Kathryn Newton), utilizzata come burattino da Abigail, inizia a danzare coperta di sangue mentre i raggi di sole le fanno fumare la pelle, con il montaggio del film che sovrappone le due ballerine vampiro nella loro macabra esibizione. Suggestiva anche la casa che fa da sfondo alla vicenda, dove si nota una certa attenzione nell’allestimento dei set (armature, dipinti, tappezzeria e arredamento vintage, animali impagliati, luci calde e soffuse delle lampade), che danno vita a location dall’aspetto antico e polveroso, ideali per una vicenda di stampo vampirico.
Abigail nel complesso è una gradevolissima horror comedy senza alcuna pretesa se non quella di intrattenere, cosa che riesce a fare dall’inizio alla fine grazie a personaggi e dialoghi divertenti, una componente comica calibrata e mai demenziale e, ovviamente, una quantità selvaggia di splatter, originale e ben coreografato. Non rimarrà negli annali dell’horror, ma la ballerina vampiro, nel suo piccolo, funziona e riesce a rendere questa pellicola un’esperienza più che godibile per gli amanti del genere.
PER L’ACQUISTO: